Al via la liberalizzazione dei domini
L’ICANN (l’autorità americana responsabile dell’assegnazione degli indirizzi IP) cambia la sua politica di gestione dei nomi dei domini e si apre alla liberalizzazione: a partire dal prossimo anno sarà possibile registrare dei domini utilizzando le parole più consone al proprio business o settore, senza nessun limite nell’uso delle lingue.
Ma vediamo in dettaglio quali sono le novità della decisione ICANN.
In cosa consiste la liberalizzazione dei domini?
Se fino ad oggi era possibile registrare domini che fossero legati ai nomi dei paesi (come il .it o il .fr), alle organizzazioni (.org), al commercio (.com) o a particolari tecnologie (.mobi), a partire dal prossimo anno potremo registrare indirizzi web che dopo il punto terminino con qualsiasi parola.
Una decisione accolta con soddisfazione dalle molte aziende che da anni premono per la personalizzazione degli indirizzi web, in modo da esprimere un’identità virtuale sempre più forte e competitiva.
Ogni indirizzo web si adatterà alle singole esigenze: sarà possibile usare i nomi delle marche o parole che descrivono l’attività commerciale.
Non solo le aziende e i settori industriali, anche le città o le regioni geografiche sono pronte a cogliere l’opportunità e ad usufruire dei benefici in termini di visibilità e posizionamento sui motori di ricerca.
Prepariamo dunque a trovarci di fronte indirizzi web che terminino in .ristorante, .hotel, .colacola, .roma e così via.
Chi potrà registrare i nuovi indirizzi?
I nuovi indirizzi web saranno registrabili da ogni tipo di soggetto: aziende, istituzioni, stati nazionali e anche semplici cittadini. Ma registrare il proprio indirizzo preferito non sarà semplice.
Per evitare il proliferarsi di un numero elevato di indirizzi fantasiosi, l’ICAAM ha previsto che per coniare un nuovo dominio sarà necessario disporre di competenze tecniche specializzate e già da adesso si parla di costi elevati per ogni singola registrazione.
In tal modo si dovrebbero evitare gli abusi della liberalizzazione, consentendo l’utilizzo solo ai soggetti che effettivamente necessitano dell’indirizzo personalizzato per il proprio sito web.
Non finisce qui: arriva anche la liberalizzazione linguistica
Non solo la possibilità di scegliere qualsiasi nome per il proprio dominio, ma anche di formularlo usando la lingua preferita.
L’ICANN ha soppresso l’attuale privilegio della lingua latina e dal prossimo anno potremo introdurre i caratteri asiatici o arabi ai nomi di dominio. Anche qui il maggiore entusiasmo è stato espresso dalle grandi aziende, mentre i tecnici di settore mostrano un pò di scetticismo.
Qualche rischio, ma soluzioni in arrivo
Vedremo i primi effetti della decisione dell’ICAMM a partire dalla seconda metà del 2009.
Tra gli scettici ch’è chi sostiene che all’origine della decisione ci siano i maggiori guadagni che ricaverebbe l’ICANN da ogni nuova registrazione, e non un’esigenza reale. Le grosse aziende, però, restano in attesa di conoscere modalità e dettagli.
I nuovi domini non dovranno violare il diritto giuridico di nessun soggetto e sarà necessario elaborare una serie di regole e procedure per l’attivazione.